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Girotondo di Arthur Schnitzler | Regia di Tiziano Ferrari

Contrapporre un amplesso che dieci volte si ripete all'interdipendenza dei corpi, in un balletto di dieci coppie sempre rinnovate, ma concatenate dal riproporsi di uno dei due elementi, per cui ciascuno ama e subito dopo tradisce: la prostituta e il soldato, il soldato e la cameriera, il giovane signore e la donna sposata, e poi con lo stesso gioco il marito della signora, la ragazza incontrata per la strada, lo scrittore, l'attrice e infine il conte che ritrova la prostituta dell'inizio. Non si tratta semplicemente di costruire un incontro, dall'approccio, al rapporto, all'addio: sottilmente cambia la struttura di ogni sequenza col mutare delle classi, la cui diversità giustifica una dialettica di avvicinamento e di resistenza; e cambiano le dinamiche e i caratteri, e anche il sesso che prende l'iniziativa; entrano in azione finzioni, ricordi e fantasmi, con un respiro che si fa via via più ampio, contribuendo a delineare il ritratto di una società che annaspa nel vuoto, perché l'abbandono di qualche istante non compensa il cinismo del quadro d'assieme. Al suo tempo la commedia fu brutalmente identificata con una provocazione pornografica, tanto che impiegò vent'anni a passare dalla pubblicazione [1900] a una rappresentazione che fece scandalo [1920]. Le manifestazioni di intolleranza furono tali che più tardi l'autore stesso proibì di riprendere il suo lavoro, rimasto tabù almeno in patria fino al 1981. Qualcuno ha scritto che Girotondo è una "moderna danza di morte".

con
SERENA BRANCHINI [giovane signora]
ALBERTO DAMINELLI [giovane signore]
DANIELA GHEZZI [cameriera / attrice]
IRENE MANNINO [prostituta / ragazzina]
GIANLUCA PIRETTI [marito / conte]
ALESSIO TURCO [soldato / poeta]

allestimento FLAVIO UNIA / costumi CHIARALUNA MAURI
musica FEDERICO CALDARA / movimenti scenici MARTINE BUCCI
trucco BARBARA GALEOTTI / luci DAVIDE RIGODANZA
regia TIZIANO FERRARI


SPAZ10 TEATRO nasce come gruppo di lavoro nel 2010 da un felice incontro di persone con esperienze diverse; porta avanti laboratorialmente un'indagine sperimentativa sulle emozioni e sulle relazioni. Il gruppo si presenta per la prima volta al pubblico nel giugno del 2012 al Festival Impatto Zero di Erbamil Teatro, con un Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare ambientato nei boschi della Maresana. Questo è il secondo testo indagato e presentato nella realtà co-gestita di Upper Lab, cui si è associato dalla stagione in corso.


TIZIANO FERRARI, nato a Bergamo, dopo una Laurea in Design si diploma al Piccolo Teatro di Milano. Debutta con Luca Ronconi in alcuni suoi spettacoli: Infinities di John Barrow nel 2003, Memoriale da Tucidide di Enzo Siciliano, le Rane di Aristofane nel 2004 e il Professor Bernhardi di Arthur Schnitzler nel 2005. Continua l'anno successivo sempre con Ronconi ne I soldati di Jacob Lenz e ne La Calandria del Bibbiena; con la regia di Robert Carsen è in Madre Coraggio sempre al Piccolo Teatro. Inizia nello stesso anno una collaborazione con una compagnia di ricerca di Piacenza Infidi Lumi: sotto la regia di Stefano Tomassini porta in scena prima prodotti dall'Ert di Modena Le regole del cielo, scritto da Luca Scarlini, quindi una versione ambientata in una cava di sabbia sul Po del Don Chisciotte di Cervantes; poi prodotti da Teatro Gioco Vita La scuola di ballo, testo mai rappresentato in Italia di Goldoni, La strage di Parigi da Cristopher Marlowe per finire nel ruolo di Enea con una Didone tratta da Virgilio. Nel frattempo prende parte a un progetto indipendente che riunisce attori provenienti da diverse accademie che, con il nome di Pianoinbilico, produce Le relazioni pericolose da De Laclos. Sempre con Teatro Gioco Vita inizia un percorso anche nel teatro ragazzi prima con Circoluna, regia di Fabrizio Montecchi, spettacolo per l’infanzia replicato in tutto in mondo, poi con I viaggi di Atalanta, regia di Anusc Castiglioni, spettacolo replicato in tre lingue differenti, infine con Piccolo Asmodeo, sempre con la regia di Montecchi, monologo in replica in tutta Europa, vincitore del Premio Eolo 2013 come migliore spettacolo dell'anno. Dopo due anni di tournée di una versione di Madre Coraggio e i suoi figli di Bertold Brecht ha proseguito la collaborazione con la regista Cristina Pezzoli collaborando nel progetto di ricerca teatrale PPP.